Anche se dal punto di vista odierno è difficile credere che i bambini fossero costantemente trattati in modo crudele come descritto in 'Lovely Sara', è un dato di fatto che la situazione dei bambini appartenenti alle classi sociali inferiori nel 19° secolo era anche peggiore, specialmente nella prima metà del secolo. Questo non succedeva solo in Gran Bretagna, ma in quasi tutti gli stati europei, sebbene il Regno Unito sia considerato l'esempio più calzante perchè è stato la culla della rivoluzione industriale.
Questa pagina vuole fornire una descrizione del lavoro minorile durante il
19° secolo e ai giorni nostri. Ho anche cercato di dare una descrizione
della vita quotidiana delle persone a quel tempo e della loro mentalità. Al termine di questa pagina troverete due link a siti che descrivono la
situazione odierna.
L'inizio dell'era industriale portò un nuovo
divario sociale in gran Bretagna. Da una parte i ricchi imprenditori,
dall'altra la classe lavoratrice che comprendeva anche i più poveri tra
i poveri. Come sempre succede per ogni innovazione tecnologica, il progresso
materiale è seguito solo lentamente dal progresso sociale. In questo
caso molti poveri soffrirono e vissero di stenti per lungo tempo fino a quando
una migliore comprensione dei problemi sociali causati dal capitalismo
incontrollato portarono a riforme sociali e a migliori condizioni di vita per
tutti. Ma all'inizio del 19° secolo i lavoratori erano quasi completamente
soggetti alla volontà dei loro datori di lavoro, legati a loro dal
bisogno di denaro per vivere. E i bambini non facevano eccezione.
I bambini facevano ogni sorta di lavoro. Alcuni lavoravano in fabbrica, alla
tessitura nei cotonifici, nelle fattorie, in altre famiglie come
servitù, nelle industrie e perfino nelle torbiere e nelle
miniere. Molti altri bambini vendevano gli oggetti più disparati nelle
strade. Erano quasi tutti lavori noiosi e monotoni perchè essi non
erano ovviamente in grado di compiere lavori più complicati. Alcuni
lavori potevano essere fatti solo dai bambini grazie alle loro piccole
dimensioni. La durata della giornata lavorativa dipendeva dal padrone. Ma 12
ore al giorno erano assai comuni. In alcuni casi durava anche 15. Le pause e
gli eventuali pasti dipendevano anch'essi dal datore di lavoro. La vita
lavorativa iniziava presto, a 8 o 9 anni solitamente. Ma in molti casi i
bambini iniziavano a lavorare a 6 anni o anche prima.
Il governo ha assunto numerosi provvedimenti per migliorare la situazione.
Varie leggi sono state approvate dal parlamento, per esempio le due Factory
Acts del 1819 e del 1833, la Gangs Act del 1867 e la Education Act del 1876.
L'intenzione era quella di proibire il lavoro ai bambini inferiori ad una
certa età. La Factory Act del 1819, per esempio, proibì il
lavoro ai bambini sotto i 9 (!) anni di età nelle fabbriche e nei
cotonifici. La scolarizzazione acquistò importanza, specialmente nela
seconda metà del 19° secolo. Venne compreso che l'istruzione era un
modo migliore per preparare i bambini alla loro vita futura. Non solo il
governo, ma anche alcuni privati divennero sempre più coscienti del
problema. Un buon esempio è la Liverpool Society for the Prevention of
Cruelty to Children fondata nel 1883 che combattè contro le punizioni
eccessive inflitte ai bambini, come le percosse sistematiche e l'immersione in
acqua fredda, praticate in molti posti di lavoro, e contro le
crudeltà dei genitori verso i loro figli. Il governo reagì nel
1889 e approvò la Prevention of Cruelty to Children Act. Queste
leggi non ebbero un grande successo agli inizi. La sorveglianza era difficile
e spesso i proprietari delle fabbriche le ignoravano. Comunque, con il passare
del tempo, le leggi divennero sempre più importanti, e il numero di
bambini lavoratori diminuì costantemente o vennero loro affidati lavori
più leggeri. Un tempo le ragazze lavoravano duramente come i loro
compagni maschi nelle miniere e nelle fabbriche. Nella seconda metà del
secolo, le ragazze lavoravano più frequentemente come domestiche che in
fabrica o in miniera. E tra loro c'erano Sara e Becky.
Le informazioni sulla vita di quotidiana della classe lavoratrice nel 19° secolo sono molto scarse. Quella che segue è una breve descrizione delle mie conoscenze sulla situazione a quei tempi basate su alcuni frammenti di informazioni che ho. Ci sono in realtà due importanti aspetti psicologici: i bambini stessi e i loro padroni con il resto della classe sociale agiata.
Le famiglie povere dipendevano dal lavoro dei loro figli. Questo significa che
i bambini cominciavano a lavorare fin da piccoli e spendevano quasi tutta la
loro infanzia sul posto di lavoro. A lungo termine questa rappresenta una
perdita maggiore del mancato guadagno economico nel caso in cui i bambini
avessero avuto un'infanzia "normale" come ai giorni nostri. Le
esperienze vissute e l'influenza dell'ambiente circostante giocano un ruolo
importante nella fase di crescita di un bambino. Aiutano a creare una migliore
comprensione di realtà più grandi e a sviluppare le
capacità sociali. Ma cosa succede se queste esperienze vengono ridotte
ad alcuni semplici movimenti ripetuti in modo monotono, in continuazione
e sotto l'occhio sospettoso di un sorvegliante? Con la maggioranza dei
bambini che crescono senza la possibilità di fare lavori
più complessi e senza seranze di una vita migliore, è
quasi impossibile rompere il circolo vizioso della povertà e della
mancanza di istruzione. Serve come Sara e Becky erano in una situazione
migliore dei bambini che lavoravano nelle fabbriche o in altri posti
simili.
Nel tempo, con la crescente importanza della scolarizzazione, la situazione
migliorò enormemente. Alcuni datori di lavoro organizzarono le proprie
scuole che si curavano dell'istruzione dei bambini alle dipendenze della
compagnia.
Ma solitamente i padroni ignoravano abbastanza questi problemi sociali. I
bambini erano solo un'altra risorsa di manodopera a basso prezzo. Oltre a
questo l'interesse nei loro confronti era scarso, cosa che costituisce
la causa di un altro serio problema. Gli imprenditori erano interessati
ad una prestazione costante in cambio del loro denaro, come ci si aspetterebbe
da un lavoratore adulto. Ma questo non lo si può pretendere da un
bambino. Così utilizzavano diversi provvedimenti disciplinari.
Ed è proprio questa la causa di certe condizionioni disumane di lavoro
per i bambini. Le punizioni e altre minacciose conseguenze erano, ovviamente,
parte di questi provvedimenti.
La gente (ricca) era poi troppo separata dai poveri, e sapeva veramente poco
di ciò che succedeva, per esempio, nel London East End, tranne il
fatto che chi viveva lì era povero. L'interesse per la condizione dei
poveri sorse solo lentamente, con l'impegno di pochi individui. Un
esempio del lento miglioramento in questo campo è la Prevention of
Cruelty to Children Act di cui si è parlato prima, che, per ironia
della sorte, venne approvata solo molti anni dopo una legge simile che
proteggeva gli animali. Ma la migliore realtà dei giorni nostri ha le
sue radici in questi primi piccoli passi fatti nella giusta direzione.
Ivy Pinchbeck, Margaret Hewitt
Children in English Society Vol. 2
London, Routledge & Kegan Paul, 1973
ISBN 0-7100-7580-4
Thomas E. Jordan
Victorian Childhood
State University of New York Press, Abby, 1987
ISBN 0-88706-544-9
James Walvin
A Child's world
Penguin Book Ltd., 1982
ISBN 0-1402-238-9 (???)
Purtroppo non ho potuto aver accesso a questo:
John Brown
A memoir of Robert Blincoe
Firle Sussex, Caliban Books, 1977
ISBN 0904573052
Il problema del lavoro minorile è tuttora presente. Non nelle grandi nazioni industrializzate, qui si combatte contro altri problemi, ma in altri paesi come l'India (per ironia della sorte) o gli stati Asiatici e Africani, il numero di bambini che lavorano tutto il giorno è stimato attorno ai 120 milioni. La loro situazione è molto simile a quella descritta sopra, con in più altri problemi come la prostituzione infantile. I link seguenti dovrebbero fornire maggiori informazioni sul lavoro minorile ai giorni nostri.
Sezione dell'UNICEF sul Lavoro Minorile
L'UNICEF ha pubblicato diversi articoli sul lavoro minorile. Sono tutti scaricabili gratuitamente in formato testo o formato Adobe Acrobat. C'è anche un questionario interattivo per provare le tue conoscenze.
L'International Labour Organization (ILO) ha formato un'apposita sezione per trattare il problema del lavoro minorile, l'IPEC (International Programme on the Elimination of Child Labour - Programma Internazionale per l'Eliminazione del Lavoro Minorile). Questa pagina contiene molte informazioni per gli interessati.